Scopri perché Dieta Scientifica è approvata dalla scienza e le diete dei ciarlatani non lo sono
Oggi voglio parlare di cosa intendiamo per dieta scientifica e per dieta pseudoscientifica. Per introdurre l’argomento, vorrei citare il titolo di un articolo della Stampa del 07/10/2019 intitolato: “Da Galileo a Panzironi. L’Italia precipita nella pseudoscienza“.
Da dove partire? Intanto da che cosa è il metodo scientifico. I vostri figli sicuramente lo hanno studiato alle elementari, alle medie e alle superiori; molti laureati/laureandi in materie scientifiche, anche all’Università. Quindi, o speriamo nelle nuove generazioni, o forse intanto, nell’attesa, è meglio fare chiarezza.
Il metodo scientifico (o meglio “Metodo Sperimentale Scientifico”) è un approccio usato dalla Scienza per capire come accade realmente un fenomeno, cioè per dare una risposta più vicina possibile al perché e come si verifica un fenomeno. Si basa su 4 step:
- si osserva un fenomeno e ci si pongono delle domande;
- si formulano delle ipotesi in risposta alle domande che ci siamo posti durante l’osservazione;
- si verifica l’ipotesi sperimentalmente, cioè con esperimenti, che possono essere eseguiti in laboratorio, ma non solo: possono trattarsi di raccolta di dati quantitativi o qualitativi (es. numero di obesi che fanno sport, etc.).Di solito, gli esperimenti, affinché i risultati ottenuti siano il più attinente possibile alla “verità”, vengono fatti su un gruppo “caso“, quello da studiare, che viene sottoposto, ad esempio, ad un trattamento, come potrebbe essere una dieta dimagrante. Dall’altro lato, troviamo un gruppo “controllo“, composto da soggetti simili a quelli “caso” come età, sesso e che fanno tutto quello che fa il gruppo “controllo”, tranne la dieta (in questo esempio).
Se con i miei esperimenti ho confermato l’ipotesi, si formula una TEORIA e si scrive un “paper”, ossia un articolo scientifico che verrà sottoposto al controllo di una commissione di scienziati, che, se ritiene che gli esperimenti siano stati eseguiti in modo rigoroso, senza errori o incongruenze, ne permette la divulgazione su Web.
Ebbene, nel caso della pseudoscienza, i ciarlatani, i divulgatori, si fermano al punto 2. I passaggi più lunghi e faticosi vengono saltati.
Osserviamo il fenomeno dell’obesità: l’obesità è dovuta agli zuccheri che si ingeriscono, perché in questi anni è aumentato il consumo di alimenti pieni di zuccheri e parallelamente è aumentato il numero di obesi (fase 1=osservazione). Allora, togliamo gli zuccheri (fase 2=ipotesi), così l’obesità diminuirà. E si divulga la DIETA SUGAR FREE.
Quindi, chiunque è in grado di osservare un fenomeno e di farsi un’ipotesi, potrebbe avere ragione e dire la sua.
Per fortuna, nel 600′ Galileo, è sopraggiunto ad aiutarci a capire quando un dato è vero o meno, con il metodo scientifico. Queste sono le sue parole:
“…tra le sicure maniere di conseguire la verità è l’anteporre l’esperienza a qualsiasi discorso, non sendo possibile che una sensata esperienza sia contraria al vero…”. Galileo Galilei
“La sensata esperienza”, come la chiama Galileo, o la sensata verifica sperimentale, come è chiamata oggi, fa la differenza tra ciò che è vero e ciò che rimane un’ipotesi. Quando c’è questa, possiamo stare tranquilli. Senza, si rischia di incorrere in errori a volte gravi e pericolosi.
Tanto per farvi ricordare cosa accadeva nel PRE-METODO SCIENTIFICO…
Nel VI sec A.c. compare un primo caso di lebbra in Cina, ed il Levitico lo descrive così:
Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! 46 Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento.” (Lv 13, 1-2. 45-46)
I lebbrosi erano sottoposti a regole severissime, essendo considerati esseri impuri non solo dalla società, ma anche dalla Chiesa: non potevano entrare in locande, chiese, mulini, panifici; non potevano toccare le persone o mangiare con loro, lavarsi nei fiumi o camminare in strade strette. Dovevano avere uno speciale abbigliamento e portare un sonaglio di legno per avvertire del proprio arrivo. L’esistenza di organismi infinitamente piccoli, comunque, non è mai stata neppure sospettata.
Insomma l’ignoranza, le credenze popolari, la mancanza di metodo scientifico non aveva portato gran giovamento ai poveri lebbrosi.
Ma la lebbra non è l’unico caso. L’epilessia, il Morbo Sacro, come veniva descritto nell’antichità (o il Male, come dice mia madre di 70 anni, che ha la quinta elementare). Questo nome era dovuto all’inspiegabilità e all’imprevedibilità delle sue manifestazioni, che per molto tempo contribuirono a ritenerla causata da forze maligne della natura o da divinità avverse. E la cosa più brutta è che diversi erano i rituali utilizzati per la guarigione dall’epilessia tra cui la “pratica dell’incubazione” (consistente nel far dormire sopra una lastra di pietra nel tempio di Esculapio, dio della medicina, l’individuo affetto da epilessia), l’uso della polvere delle ossa di cranio o di sangue umano….AIUTO.
Oggi, purtroppo stiamo ritornando all’epoca pre-Galileo, perché ognuno di noi vuol rivendicare la propria capacità di poter scegliere cosa è vero e cosa no. E questo fa molta paura. Basti pensare ai gravissimi errori commessi ai giorni nostri per non aver utilizzato il metodo scientifico. Sentiamo parlare di bambini morti per un’otite…perché?
Perché il medico prescrive rimedi omeopatici anziché gli antibiotici! Ma ci rendiamo conto? Gli esperimenti scientifici fatti sui rimedi omeopatici sono carentissimi, e gli unici risultati ottenuti è che il loro effetto è uguale a quello del placebo (= sostanza inerte, che non ha effetti biologici, spesso acqua). Ossia, se l’ipotesi era, i rimedi omeopatici curano una malattia? Ad oggi, con il metodo scientifico la risposta è: NO! Quindi, si possono anche usare, non sapendo però se sono sicuri o meno, soprattutto quando sostituiscono un farmaco, che ha passato tutte le fasi di una sperimentazione clinica e che sappiamo funzionare.
I rimedi omeopatici si basano su diluizioni, che possono arrivare anche a 10-60 moli/L (che non so neanche pronunciare) del principio attivo, limite oltre al quale non si può andare per la legge di Avogadro, che postula che non è possibile che vi sia alcuna molecola attiva “terapeutica” nella preparazione, oltre tale diluizione. D’altronde, la medicina omeopatica si basa sul concetto che un rimedio è tanto più salutare quanto più è ridotta la dose del principio attivo. E questa è una situazione NON COMPATIBILE CON LE ATTUALI CONOSCENZE SCIENTIFICHE DEL MECCANISMO DI AZIONE DEI FARMACI, che prevedono che l’azione farmacologica nasca dall’interazione tra il farmaco ed un suo recettore. Se di molecole di farmaco ce ne sono pochissime, si attaccheranno a pochissimi recettori e la risposta sarà bassissima! Nella nota ufficiale del National Health and Medical Research Council australiano del 2015 viene affermato che:
“non ci sono patologie per le quali ci sia una evidenza che l’omeopatia sia efficace. L’omeopatia non deve essere usata per alcuna patologia umana che sia cronica, grave o che possa divenire grave”.
E allora, pongo un’altra domanda: l’otite forse non è grave? Forse non può dare origini ad altre gravi patologie? Forse la sua conseguenza più grave, come la meningite, non è così grave, da poter essere curata con i rimedi omeopatici?
E perché oggi molti ricorrono all’omeopatia? Il povero Galileo, se ci sta osservando, sarà arrabbiatissimo.
Ma lo stesso discorso può essere fatto con le diete non provate scientificamente. Si è sentito parlare di donne decedute dopo aver seguito la dieta Dukan.
Ma la dieta Dukan, è stata provata sperimentalmente? No. E allora perché quelle persone l’hanno seguita?
Si parla della Dieta Panzironi, come una dieta miracolosa che salva da tutte le patologie esistenti possibili, compresi i tumori. Al di là del fatto che un mio Prof. (Dott, Cavazzana A.), un anatomo patologo molecolare, durante il mio Dottorato in Oncologia mi diceva sempre: “il rimedio che guarisce tutto, non può guarire niente” e devo dire ho provato personalmente che aveva ragione. Quando trovavamo in letteratura un gene che poteva essere la causa dell’aggressività di un tumore (fase 2=ipotesi), correvamo contenti e felici ad illustraglielo, ma, lui ci guardava scettico e non ci credeva. Di fatto, dopo migliaia di esperimenti (fase 3=sperimentale), aveva sempre ragione: quel gene, che sembrava essere responsabile di tutte le cose brutte indotte dal tumore, in realtà non c’entrava niente. Al di là di questo aneddoto, la dieta Panzironi è una dieta scientifica, è stata provata scientificamente? No. Quindi? Non dovrebbe neanche essere presa in considerazione.
Tutto ciò che non è scientificamente sperimentato, magari domani sarà meglio di ciò che abbiamo a disposizione oggi, ma fino a che non passa tutte e 4 le fasi del metodo scientifico, non è sicuro!
Voi berreste un succo di frutta che ipoteticamente combatte la miopia, ma che non si sa se fa bene o fa male?
Voi passereste dal passaggio a livello quando è chiuso? Sicuramente potreste fare prima, ma se dovesse arrivare il treno e vi investisse?
Ciò che non si conosce, dovrebbe essere temuto, ma soprattutto studiato.
Non siamo più nell’epoca in cui gli scienziati erano un circolo chiuso, in cui chi la pensava diversamente veniva messo a morte (vedi Keplero, Copernico e lo stesso Galileo). Oggi, invece della pena di morte, c’è il metodo scientifico: vuoi dimostrare che la tua ipotesi è corretta? Bene, fai gli esperimenti e dimostralo, altrimenti non posso crederci.
E allora, mi piace riportare le parole dall’articolo della Stampa:
“…. Mauro Dorato…esamina analogie e differenze tra scienza e democrazia, entrambe costruite sul consenso, ma un consenso ottenuto con modalità radicalmente diverse: quello scientifico sulla base di prove condivise, quello politico prevalentemente su spinte emotive. Il che spiega i contrasti tra esperti competenti e cittadini che rivendicano la loro autonomia o addirittura il “DIRITTO ALL’IGNORANZA”. Conoscenze e opinioni (si pensi ai vaccini, agli OGM, alle cellule staminali, alle terapie geniche) non sono equivalenti. .. Un paese dove pochi sanno come funziona la scienza – per esempio che cos’è un esperimento in doppio cieco – la democrazia è in pericolo. Parafrasando Alexis de Tocqueville (1805-1859), rischia di trasformarsi nella dittatura dell’ignoranza. Non sorridiamo delle folle che applaudono Panzironi. Sono un segnale molto preoccupante.”
Anch’io ho paura di ritornare ai tempi delle credenze popolari, alle cure sbagliate per i malati, alle diete che addirittura fanno ammalare o peggio, morire
Scorciatoie non esistono, a volte dobbiamo rassegnarci, dobbiamo accettare il fatto che molti problemi, molte malattie sono ancora in fase di studio, e che anche se vorremmo che esistesse una soluzione a quella grave malattia che affligge un nostro caro, adesso non esiste. Gli scienziati, i medici, non nascondono la realtà, non lavorano tutti per le case farmaceutiche, ma non sempre hanno una soluzione. E spesso l’uomo è abbagliato dalle scorciatoie, o da strade che i ciarlatani indicano come quelle per la risoluzione di tutti i mali.
Quando la disperazione è tanta, come nella nostra era, in cui i problemi sono molti, e ci vengono fatti conoscere tutti, in tutte le sfaccettature e da tutti i media possibili (che sono tanti), abbiamo sete di soluzioni, vogliamo trovare la scorciatoia, la bacchetta magica. Talvolta, però, però, le soluzioni indicate dai ciarlatani, nel migliore dei casi possono farci buttare via soldi, ma nel peggiore, possono portarci all’aggravamento di problemi esistenti.
Ecco perché devi stare alla larga dai ciarlatani e scegliere una dieta approvata dalla scienza, come Dieta Scientifica.
Non dico che Dieta Scientifica, che si basa su dati ottenuti dal metodo scientifico, è la panacea di tutti i mali esistenti = sconfigge l’obesità, sconfigge tutte le malattie, e fa vincere tutti gli sportivi.
Ma voglio affermare con estrema sicurezza che Dieta Scientifica mette in pratica le nozioni scientifiche ad oggi conosciute per combattere l’obesità, per il conseguimento di uno stato di salute ottimale, e nel caso di sportivi, per raggiungere la migliore performance possibile.
Dieta Scientifica non è l’ennesima dieta, non è in realtà neanche una dieta, ma un protocollo, che raccoglie tanti “pezzettini”, scientificamente provati, che può portare al tuo obiettivo, in modo salutare.
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Mariangela Morelli